Arena di Verona: così è iniziato lo spettacolo Bonolis e Belen


L'Arena di Verona: così è iniziato lo spettacolo su Canale 5, una serata evento ha celebrato l'inizio della stagione lirica areniana. 

Tra Brian May dei Queen e la grande opera italiana, sul palco hanno trovato spazio anche Belén Rodriguez ed Elena Santarelli, «muse» di un Paolo Bonolis scatenato
Subito, ancor prima che sul palco dell’Arena di Verona facesse la sua comparsa Paolo Bonolis, la serata inaugurale della stagione lirica areniana (al via il 19 giugno 2015) ha mantenuto parole e promesse, celebrando un matrimonio che per testimone ha avuto la Luna.

Sotto il suo chiarore vigile, riflesso negli sguardi estasiati della platea infinita e nelle telecamere di Canale 5, la musica pop ha infatti incontrato l’universo lirico, corteggiandolo, seducendolo fino prendere a prestito la voce di un tenore per ricordare i Queen. Who wants to live forever, branco con cui si è aperta la serata veneta, è stata cantata a pieni polmoni da un trio all’apparenza sconnesso. Brian May, co-fondatore dei Queen, ha accompagnato con voce e chitarra Kerry Ellis, stella di Broadway, e Vittorio Grigolo, tenore italiano tra i più famosi al mondo. Insieme, strano trio, si sono abbandonati alla melodia di Somebody to love e We will rock you, strappando applausi e una standing ovation seguita a Bohemian Rapsody.


«Troppo spesso l’opera è stata vista come privilegio delle generazioni più vecchie. Quel che noi vogliamo è che la musica smetta di essere vissuta a compartimenti stagni». L’accento romano di Paolo Bonolis, irruento padrone di casa, ha spezzato la magia di May per zompare qua e là, saltando dallaAida a Amy Winehouse, da Gaetano Donizetti ai Beatles e poi aCats. Sul palco del più grande teatro all’aperto che il mondo abbia mai visto, accompagnate dalla voce arcinota del mattatore Mediaset, sono passate le migliori arie degli migliori opere liriche. La Tosca, Il Barbiere di Siviglia, il Nabucco, iCarmina Burana e Romeo et Juliette, alternati con perfetto tempismo a performance dai toni moderni. Performance che, all’Arena, hanno portato Nek e Nina Zilli, facendone risuonare le loro voci su iconici brani inglesi. Che, certo, non sono stati gli unici protagonisti della serata.

Accanto alla musica, alla lirica e al rock, Bonolis è riuscito a infilare quel po’ di comicità che da sempre ne contraddistingue lo stile. «Ecco a voi le mie Muse», ha annunciato a un certo punto, portando sul palco Belén Rodriguez, fasciata in un abito alla Jessica Rabbit, ed Elena Santarelli, splendida in bianco. E con loro ha giocato, sciorinando nozioni di cultura generale e lasciandosi andare a prese in giro e siparietti. Divertenti, brevi, adeguati allo spirito della serata che, in ultima battuta, pare aver voluto strizzare l'occhio ai giovani, ribadendo che «Lirica non è noia». Tanto che la chiusura dell'evento è stata affidata a un quasi tenore di 26 anni che, chitarra elettrica e trucco metal, ha riarrangiato ilNessun dorma. «Perché i ragazzi vanno lasciati liberi».
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